Sessualità femminile: diversa da quella degli uomini.

Sessualità femminile: diversa da quella degli uomini.

Il desiderio sessuale delle donne è meno costante ma non inferiore. Anche se dietro questo luogo comune ci sono delle ragioni: le donne hanno una quantità di testosterone dieci volte inferiore rispetto agli uomini, però è più efficace. Inoltre la donna ha un desiderio “ciclante”, legato al ciclo mestruale (il picco si ha durante l’ovulazione) e al ciclo di vita (di solito c’è una diminuzione durante la menopausa). Nell'uomo, invece, non varia sensibilmente durante il mese e durante la vita. Inoltre, ci sono due modi diversi di provare desiderio. L’uomo segue questa sequenza: desiderio, erezione, orgasmo; il desiderio della donna, invece, può essere assente all'inizio, ma sopraggiungere in seguito a una stimolazione.  La sessualità femminile sta cambiando o è sempre stata come oggi viene manifestata? In un articolo del “The New York Time”  apparso dopo l’uscita del libro di Daniel Bergner , Che cosa vogliono le donne, si legge:”E’ avvenuto un cambiamento culturale. La vecchia favola del maschio libidinoso e della donna indifferente al richiamo sessuale non tiene più. Fintanto che continueremo a pensare che gli uomini siano naturalmente predisposti al sesso mentre le donne al sentimento e ai bambini, resteremo intrappolati nell’idea che solo agli uomini interessa il sesso e che le donne in realtà lo vogliano barattare con qualcos’altro. Questo libro “Che cosa vogliono le donne” riporta in evidenza il vecchio pensiero e luogo comune che la sessualità maschile è diversa dalla sessualità  femminile. Si è sempre pensato ma anche detto che l’uomo è quello che ha livelli libidinosi superiore alla donna, che le donne cercano relazioni stabili e non sesso occasionale, che il desiderio delle donne sia legato all’istinto riproduttivo, che alle donne non piaccia la pornografia. La verità è che il desiderio femminile è radicalmente diverso da come è stato sinora raccontato. Leggendo il libro, c’è un esperimento, quello di Meredith Chivers, molto interessante anche se molti altri, descritti nello stesso libro, posso considerarli della stessa attenzione. Delle volontarie (sia etero che lesbiche) guardavano spezzoni erotici, della durata di 90 secondi, di diverso genere (sia etero che gay ) ed erano munite di un pletismografo – inserito nella vagina ne misura l’afflusso di sangue –  ed anche di una tastiera sulla quale indicavano il proprio grado di eccitamento. In tal modo la ricercatrice poteva disporre di dati oggettivi e soggettivi, fisiologici e auto riferiti.  La cosa interessante di tutto ciò è stata che i dati delle volontarie non combaciavano affatto. In alcuni video le donne si dicevano molto meno eccitate di quanto dichiarassero i loro genitali. Sia con le etero che con le lesbiche tra i dati soggettivi e quelli oggettivi c’era un divario. Negli uomini dati oggettivi e dati soggettivi erano in sintonia. Quello che mostrava questo studio era chiaramente un conflitto tra ciò che le donne affermavano e ciò che i loro genitali dicevano.  Molto probabilmente le donne hanno sempre avuto una sessualità uguale a quella degli uomini ma hanno imparato a reprimerla a differenza degli uomini per un mero fattore culturale che le porta a non manifestare i propri desideri sessuali, e a far credere di essere persone con un livello di desiderio sessuale inferiore a quello dell’uomo – il quale lo manifesta ad ogni occasione il suo desiderio invece. La sessualità femminile  forse non è cambiata rispetto al passato ma probabilmente la sua manifestazione sta cambiando, e per fortuna.