Il sesso fa bene al cuore, ma...

Il sesso fa bene al cuore, ma...

Il sesso fa bene al cuore ma attenzione alle 'scappatelle', sono fonte di stress e di ansia, elementi che possono scatenare problemi cardiocircolatori

E’ vero che esiste lo stress psicofisico che si accompagna al rapporto sessuale?Pare di si. Ma davvero fare l’amore fa male al cuore? In termini generali, aumenta la frequenza respiratoria con il respiro che si fa più affannoso, cresce la frequenza cardiaca e il ritmo del cuore accelera, la pressione arteriosa sale. Eppure queste reazioni non sono per nulla negative, soprattutto se si è allenati: non bisogna mai dimenticare che alla fine, pur se è fatto di un tessuto specializzato, il cuore è muscolo. Per questo l’attività fisica regolare, modulata in base all’età ed alle condizioni fisiche, diventa una sorta di 'lasciapassare' per una vita sessuale più serena. Allo stesso modo l’attività sessuale diventa un elemento chiave nella vita a due, e quindi può essere una barriera per ansia e depressione, nemici del cuore.

Ma quali sono gli effetti benefici del sesso per il cuore?

Il risultato di tutti questi aspetti si può riassumere nei risultati di uno studio ormai storico, apparso su American Journal of Cardiology, che segnala come una vita sessuale regolare consente di ridurre del 45% il rischio di sviluppare problemi cardiovascolari. E per chi già soffre dei postumi di un incidente cardiovascolare occorre ricordare che, stando a quanto pubblicato qualche tempo fa su European Heart Journal, un rapporto induce uno sforzo che non supera quello della 'corsetta' per prendere l’autobus o della salita di due rampe di scale a buona velocità. Insomma: fare l’amore non fa male al cuore, anche se si può aver timore che qualcosa non vada per il verso giusto, specie se si è avuto un infarto o si è raggiunta una certa età. Non va comunque dimenticato che il rapporto sessuale impone partecipazione e quindi rappresenta un momento di 'stress' per l’organismo, ed in particolare per cuore ed arterie, specie nella terza età.

Valutare i propri limiti

Una cosa importante sarebbe non sottoporre in condizioni psicologiche di stress il proprio organismo, tradotto significa; fate sesso con il/la partner abituale, indice sicurezza e tranquillità, una scappatella occasionale induce preoccupazione e non fa certo bene , lo stress organizzativo, l’ansia da prestazione possono creare un vortice emotivo che ricade su cuore e arterie. Per gli esperti chi ha problemi cardiovascolari, infatti, dovrebbe parlare con il medico, senza 'negarsi' a priori per il timore di star male l’attività sessuale. Le ricerche dicono infatti che attacchi di cuore o dolore toracico causati da malattie cardiache si verificano raramente durante l'attività sessuale, poiché l'attività sessuale è di solito per un breve periodo. Ma si osservano anche persone che, per paura, rinunciano all'attività sessuale quando in realtà questa è relativamente sicura. Ci sono addirittura casi in cui la riabilitazione cardiaca e l'attività fisica regolare possono ridurre il rischio di complicanze legate all'attività sessuale”.

Occhio allo stress

“Insomma: non fate gli Highlander, ma non chiudetevi nemmeno in voi stessi per il timore che il sesso nella terza età possa essere foriero di malanni. I soggetti anziani che non hanno altre patologie concomitanti e che effettuano abitualmete un’attività fisica normale senza avere sintomi come il dolore oppressivo retrosternale o il respiro corto, possono sicuramente andare avanti con l’attività sessuale anche con il progredire dell’età. Per chi soffre di problemi cardiovascolari e magari ha avuto un infarto, il medico offre indicazioni caso per caso: l’importante è che non si abbandonino le cure in corso, magari temendo qualche 'defaillance' legata ai medicinali. Se invece la malattia cardiovascolare è instabile o se i suoi sintomi sono gravi, è necessario stabilizzare la malattia con i farmaci o con procedure interventistiche come lo stent coronarico o sostituzione valvolari prima del 'via libera'.

Considerando che una defaillance può capitare a tutti e non deve divenire un dramma subito al primo flop, sul fronte maschile, in ogni caso, l’attività sessuale può diventare una sorta di 'termometro' del benessere circolatorio. E proprio quest’ultima condizione può essere un campanello d’allarme per il rischio di malattie cardiovascolari, considerando che è particolarmente frequente in chi soffre di diabete o altre patologie che possono mettere a rischio la salute delle arterie. Per chi soffre di diabete, in particolare, se l’amore si spegne il cuore rischia di più. Il motivo è semplice: per l’azione del testosterone l’attività sessuale fa 'bruciare' meglio lo zucchero nel sangue e migliora il metabolismo, dando ai più anche maggior piacere rispetto ad una sfacchinata in palestra con un programma di potenziamento muscolare. Insomma: se qualcosa non funziona per il meglio, occorre parlare con il medico perché la disfunzione erettile può essere un segnale di problemi nell’apparato circolatorio.

Cosa accade nella donna

Rispetto all’uomo la donna presenta una maggior complessità sotto l’aspetto del desiderio e del rapporto. Ma non ci sono dubbi, che, sul fronte cardiovascolare, la sessualità femminile appare diversa, specie se esiste uno specifico rischio , le diversità di genere si ritrovano anche quando esiste una patologia cardiovascolare, come ad esempio un infarto. “Esiste una differenza di genere nella consapevolezza del rischio cardiovascolare che penalizza la popolazione femminile: la donna tende ad avere meno diagnosi su questo tema e sono quindi anche meno trattate queste patologie. Anche i medici, nel momento della visita ad una paziente cardiopatica, non sono portati ad indagare questo aspetto, o lo fanno poco , nella donna c’è la paura di non essere come prima e comunque, rispetto all’uomo, la donna ha una sessualità diversa in cui conta molto più di quanto avviene nel maschio l’aspetto emotivo ed affettivo”.